Servizio 118 Valle Savio, cresce il numero dei mezzi: il modello “a cascata” funziona.
Gli interventi di emergenza in questi mesi sono stati un numero contenuto, per lo più si sono verificati interventi di trasferimento e consulenze dal Unità Operativa di San Piero e dal reparto di Medicina interna“.
Promosso il nuovo assetto organizzativo del servizio di reperibilità notturna del personale delle ambulanze nella Valle Savio, sperimentato dal primo febbraio al 30 giugno. I dati del monitoraggio preteso dall’amministrazione comunale hanno consentito di apprendere che il nuovo modello consente una una copertura maggiore sei mezzi di soccorso su tutto il territorio rispetto al precedente modello basato sulla reperibilità.
Di questo se ne è parlato mercoledì sera in un incontro pubblico organizzato nella Sala Consiliare del Comune di Bagno di Romagna alla presenza di Francesca Righi, direttore di distretto Valle Savio e Rubicone e Antonio Sosti, direttore del Servizio Emergenza Urgenza 118. Il modello organizzativo è stato predisposto dall’Ausl per conformarsi a quanto previsto dalla legge 161/2014 e prevede la sostituzione del turno di reperibilità notturna degli operatori che gestiscono l’Ambulanza reperibile del Servizio 118 di San Piero in Bagno con la copertura della seconda ambulanza sul punto 118 del medesimo mediante l’attivazione immediata e reale di un modello a cascata.
Quando l’ambulanza in servizio a San Piero in Bagno, nella fascia oraria notturna (dalle 19 alle 7) esce in missione, un’ambulanza già in servizio presso il punto 118 di Mercato Saraceno iene dislocata, immediatamente ed in tempo reale, presso il punto 118 di San Piero i Bagno e, contestualmente, un’ambulanza da Cesena viene inviata a copertura dal punto 118 di Mercato Saraceno. A garanzia della operatività del Punto 118 di Mercato Saraceno, quando l’ambulanza in turno esce in missione, un’ambulanza da Cesena viene inviata immediatamente ed in tempo reale a copertura del territorio di Mercato Saraceno.
Il modello così delineato, inoltre, ha previsto una formazione specifica per tutti gli operatori coinvolti, autisti ed infermieri al fine di garantire una maggiore conoscenza dei territori e soprattutto l’addestramento all’uso delle tecnologie presenti nel Punto di Primo Intervento, nulla è cambiato per quanto riguarda l modello organizzativo attuale relativo alla fasce orarie diurne. Dai dati che sono stati presentati dal dott. Sosti è emerso poi che gli interventi effettuati nei turni di notte si sono conclusi con positività. A partire dal mese di febbraio il territorio è sempre stato coperto da un mezzo inviato da Mercato Saraceno e quest’ultimo a sua volta, immediatamente coperto da Cesena.
Gli interventi di emergenza in questi mesi sono stati un numero contenuto, per lo più si sono verificati interventi di trasferimento e consulenze dal Unità Operativa di San Piero e dal reparto di Medicina interna. Gli interventi nel turno notturno per il mese di febbraio sono stati 12 e le missioni si sono concluse 5 a Cesena, 3 a S. Piero 1 a Forlì, 2 annullate e 1 trattato sul posto, per il mese marzo le attivazioni di reperibilità notturna sono state 19, concluse 7 a Cesena, 9 a S. Piero e 3 trattati sul posto, nel mese di aprile le missioni sono state 21 che si sono concluse 10 a Cesena, 8 a S.Piero e 3 trattati sul posto, nel mese di maggio sono state 14 attivazioni, conclusi 7 a Cesena, 5 a S. Piero e 2 trattati sul posto. Infine, nel mese di giugno si sono un po’ intensificate le missioni notturne che hanno richiesto 26 attivazioni, che si sono concluse 12 a cesena, 9 a S. Piero, 5 trattati sul posto, in ogni caso la seconda ambulanza è sempre stata attivata anche quando la prima ambulanza fosse nel raggio d’azione limitrofa a San Piero, garantendo sempre la copertura sul territorio.
“A seguito della verifica dei livelli di efficienza del servizio in questi mesi di sperimentazione – ribadiscono il sindaco Marco Baccini e l’assessore alla Sanità Enrica Lazzari – riteniamo necessario pretendere che il monitoraggio da parte dell’Ausl continui in modo costante, in modo da tenere sotto controllo i livelli di efficienza di un servizio così importante per la comunità”. ed al riguardo sollecitando i cittadini a farsi parte attiva nel comunicare eventuali disservizi o criticità che dovessero verificarsi.
“Per ora, quello che riteniamo importante e positivo é che sia aumentata la presenza dei mezzi di soccorso sul territorio in caso di attivazione del servizio di emergenza e che tutti gli interventi effettuati nel periodo di monitoraggio si siano definiti positivamente. Questo è ciò che pretendiamo per i nostri cittadini e che ci spinge a dare impulso nel continuare con il modello organizzativo così come predisposto, ferma restando la pretesa ad una modificazione dell’assetto laddove si dovessero verificare delle problematiche”.