Toscana: Sanità, anche Minucciano dice no al taglio del medico sull’ambulanza del 118
L’alta Garfagnana richiede con forza “non solo la presenza sull’ambulanza H24 del medico, requisito minimo e indispensabile, ma anche quella di un infermiere a suo supporto”. È questa la richiesta firmata dai sindaci Andrea Carrari (Piazza al Serchio), Raffaella Mariani (San Romano), Francesco Pifferi (Camporgiano), Nicola Poli (Minucciano), Marco Reali (Sillano Giuncugnano) e Giovanni Lodovici (Vagli) e indirizzata all’Asl per dire no ai tagli sulla sanità.
Il documento è stato approvato recentemente anche dal consiglio comunale di Minucciano, che ha dato l’ok all’unanimità.
“L’alta Garfagnana è caratterizzata da una distribuzione disomogenea di piccoli nuclei abitativi non sempre ben collegati tra loro – si legge sul documento -. Le vie di comunicazione mal agevoli e sfavorite dall’impervia morfologia del territorio, sono fattori strutturali con cui la popolazione locale si deve quotidianamente misurare, nonostante ciò, la qualità del servizio non piò essere compromessa da questi simili fattori. Sempre su questa scia, si può fare riferimento ad una limitata varietà di servizi alla persona, sempre più accentrati nelle aree a maggior densità abitativa, a discapito delle periferie. Poiché negli ultimi anni sia il Governo centrale che la Regione Toscana hanno spinto per un’inversione di tendenza, atta a migliorare le condizioni di vita nelle aree interne ed in particolare quelle montane, si ritiene che codesta azienda sanitaria debba allinearsi a questo indirizzo”.
“Le criticità si concretizzano a danno della qualità del servizio sanitario – proseguono i sindaci -, soprattutto in relazione ai tempi di percorrenza necessari a coprire le distanze tra i punti di primo soccorso e i pazienti. A titolo esplicativo si evidenzia che un’ambulanza che parte dalla sede del 118 di Piazza al Serchio e deve raggiungere la frazione di Pieve San Lorenzo, nel comune di Minucciano, per poi trasportare il paziente al più vicino ospedale di Castelnuovo, impiega più di 50 minuti. Tale intervallo di tempo è frutto di una stima fatta in condizioni di strada ottimali, condizioni che a causa degli eventi atmosferici e del dissesto idrogeologico spesso non rispecchiano lo stato di fatto”.
“Ciascun Comune della lista comprende frazioni abitate che impiegano tempi di percorrenza per raggiungere il pronto soccorso di Castelnuovo superiori a 40 minuti – precisano -. Inoltre, non dimentichiamo che lo stesso Po di Castelnuovo è sito in un Comune che occupa la posizione 142 della ‘graduatoria generale del disagio’ approvata dalla Toscana. L’utilizzo del servizio Pegaso per le emergenze è condizionato dalle condizioni atmosferiche molto sfavorevoli nel periodo invernale per la particolare morfologia della nostra Valle come dimostrato numerose volte anche negli ultimi mesi. Infine, ma non meno importante, va considerata la riduzione del servizio di guardia medica, che vedrà accorciarsi il proprio orario, con la presenza di un medico soltanto tra le 20 e le 24. Di conseguenza, in orario notturno, quello del 118 sarà l’unico medico in servizio fino al Po di Castelnuovo”.