118 a rischio in Molise
mancano medici, servizio 118 a rischio in Molise
(ANSA) – CAMPOBASSO, 03 LUG – “La carenza di personale sta mettendo in discussione la sicurezza dei pazienti e la tenuta del sistema salute”. Lo afferma Antonella Giordano, consigliera dell’Ordine dei Medici (Omceo) di Campobasso e medico del 118 nella postazione di Riccia (Campobasso).
“La situazione era già critica, ma adesso nei mesi estivi, per via delle ferie – spiega – il servizio di emergenza potrebbe non garantire un tempestivo intervento. Già da qualche giorno sono rimaste senza il medico le postazioni di Sant’Elia a Pianisi, Castelmauro (Campobasso) e Cerro al Volturno (Isernia) e quando la postazione viene demedicalizzata il rischio di non arrivare in tempo, soprattutto per le patologie tempo-dipendenti, aumenta fortemente”.
Le postazioni del 118 in Molise sono 18. Ciascuna è composta da quattro persone: due soccorritori (di cui uno autista), un infermiere e un medico. “Se il team che corre in soccorso non ha il medico – aggiunge – è l’infermiere a dover comprendere la gravità ed eventualmente allertare il medico che, se non impegnato in altro intervento, dovrà giungere a sua volta sul posto con un’inevitabile dilatazione dei tempi di intervento. La pianta organica – spiega – prevede 6 medici per postazione, 96 in tutto. In forze al momento ne contiamo 54, numero che con l’estate scende a 40. Per ogni postazione, insomma, possiamo contare solo su 2 o 3 medici. Questo perché molti medici sono passati alla medicina generale e i giovani medici non rispondono agli avvisi pubblici perché si orientano verso altre specialità.
Il 118 è un punto fondamentale sul territorio e deve continuare ad esistere con ogni postazione medicalizzata, come previsto fin dalla sua istituzione. Solo così si garantirà il tempestivo intervento nelle patologie tempo dipendenti, negli arresti cardiaci e nelle situazioni di pre-arresto, senza contare – conclude – che un valido servizio sul territorio impedisce il ricorso eccessivo al Pronto soccorso anche questo in grave sofferenza per carenza di medici”.